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All'indomani della Seconda guerra mondiale, la cultura materiale italiana affronta la sfida della ricostruzione in uno scenario generale di arretratezza tecnologica rispetto agli altri paesi europei. Tuttavia, sarà proprio la permanenza del carattere artigianale dei processi operativi nella costruzione a costituire la specificità di alcune delle opere realizzate in questo periodo. Una traiettoria che vedrà il cemento armato come indiscusso protagonista. All'interno di questo quadro generale, il libro sceglie di indagare più da vicino la costruzione per l'industria analizzando alcune fabbriche, capannoni e depositi interessati da un forte sperimentalismo sulle tecniche di prefabbricazione cementizie. In questa direzione, alcune esperienze dell'Ingegnere Aldo Favini e dell'Architetto Marco Zanuso mostrano al lettore, attraverso uno sguardo incrociato, come un "pensiero artigianale" sia capace di mediare l'impatto dell'industrializzazione edilizia. In una dimensione più ordinaria del tema progettuale, che individua nella campata lo strumento attraverso il quale rinnovare strutture essenziali, costituite da travi e pilastri, il libro ricostruisce il processo che, tra cultura del progetto e cultura industriale, dà vita ai prototipi strutturali dei due autori.